Il Contatto Extraterrestre potrebbe portare l’Umanità ad avere maggiori possibilità di sopravvivenza!
Immaginate
quali possibilità si aprirebbero se prendessimo realmente contatto con
una civiltà extraterrestre, in grado di rigenerare la superficie della
Terra, di aumentare il potenziale delle fonti energetiche rinnovabili e
di diffondere la civiltà umana attraverso l’Universo. Immaginate se
quell’intelligenza superiore fosse a soli dieci o a due anni di
distanza, in attesa di entrare in contatto con noi.

Le
speculazioni sull’esistenza della vita extraterrestre che sono state
diffuse sino ad oggi mancano, però, di quel riscontro significativo che
dia loro il giusto valore. Ed è per questo che la maggior parte delle
teorie che ipotizzano l’esistenza degli ALIENI sono viste negativamente,
con incredulità e sarcasmo.
Tra le
organizzazioni che lavorano in questo ambito, per dimostrare la
veridicità di tali ipotesi, c’è la Messaging Extraterrestrial
Intelligence (METI), il cui scopo principale è proprio quello di entrare
in contatto con gli extraterrestri. Il suo presidente, Douglas Vakoch, è
infatti convinto che il contatto con gli ALIENI è prossimo a venire, al
massimo entro 10-20 anni.

Tuttavia
gli scettici e i critici nei confronti di questa come di altre
organizzazioni che si muovono in questa direzione non mancano, anzi
possiamo dire che hanno pubblicamente preso una posizione contraria, se
non denigratoria, delle ipotesi che paventano, probabilmente a causa
delle ripercussioni che deriverebbero da una simile possibilità.
Uno dei
personaggi accademici più celebri che critica l’idea di entrare in
contatto con gli ALIENI è Stephen Hawking, il quale sostiene con forza
che il contatto con gli extraterrestri, con il loro potenziale e la loro
intelligenza potrebbe addirittura rivelarsi un problema per il destino
dell’umanità.
Vakoch, di
contro, sostiene che la scoperta di una vita intelligente non terrestre
rappresenterebbe un’importante chiave di accesso per un corretto
progresso tecnologico, là dove l’uomo sta procedendo a tentoni spesso
distruggendo invece di costruire. Una premessa non di poco conto, perché
secondo Vakoch proprio attraverso il contatto con gli ALIENI l’umanità
avrà una maggiore possibilità di sopravvivenza.

Il lavoro
di Vakoch sugli extraterrestri è iniziato nel 1960, quando le nostre
tecnologie non erano così sviluppate come ora. Con lo sviluppo
ingegneristico e non solo le condizioni e le possibilità di un contatto
sono migliorate in modo significativo, tanto da rendere possibile uno
scambio proficuo, ferma restando la veridicità dell’esistenza di vita
oltre la nostra nell’Universo.
«La
mia impressione è che nei prossimi dieci anni saremo in grado di
identificare gli extraterrestri se sono là fuori e stanno cercando di
mettersi in contatto con noi», ha spiegato durante un’intervista.
Tuttavia, ha anche affermato di non prendere alla leggera gli
avvertimenti di persone come Hawking: «Potremmo non essere più
preziosi dei batteri per gli ALIENI. Vale la pena notare che Hawking
crede che non siamo soli nell’Universo, ma esorta organizzazioni come il
METI a non trasmettere segnali nello Spazio che potrebbero essere
percepiti come un invito all’invasione», ha sottolineato.

Eppure,
Vakoch crede anche che Hawking non prenda in considerazione il fatto che
potremmo aver già inviato segnali tramite trasmissioni radio: «Una civiltà
extraterrestre, che in qualche modo si è avvicinata alla Terra,
potrebbe averci già identificato. D’altronde abbiamo trasmesso prove
della nostra esistenza nello Spazio con segnali radio per 78 anni. Ed
ancor prima di questo, in due miliardi e mezzo di anni abbiamo dato
all’Universo un segnale evidente che qui c’è vita attraverso l’ossigeno
presente nella nostra atmosfera. Quindi se c’è qualche ALIENO là fuori
paranoico e in competizione con noi, potrebbe già venire e spazzarci
via. Se stanno arrivando forse sarebbe una strategia migliore dimostrare
che siamo interessati al dialogo». Per
Vakoch, qualora riuscissimo a sviluppare la tecnologia necessaria per
comunicare correttamente con eventuali presenze extraterrestri nel
prossimo futuro, si pongono delle domande inquietanti. Siamo pronti? Ci
stiamo davvero preparando per affrontare il destino del nostro pianeta? O
il pianeta è già condannato e potremmo innescare la miccia quando ci
sarà data l’unica possibilità di sopravvivenza?
fonti e cortesia segnidalcielo.it
nota osservativa : lo abbiamo gia' detto anche noi del Centro R., gli ET, sanno di questo pianeta da moltissimo tempo. Se volevano il pianeta, se lo potevano prendere gia' centinaia o migliaia di anni orsono, al tempo degli antichi romani e anche prima. Non avrebbero trovato alcuna resistenza concreta. Dobbiamo invece vedere il contatto massivo con le civilta' aliene, come una opportunita', unica nella storia per cambiare finalmente le cose su questo disastrato pianeta in mano a gente sbagliata. Dobbiamo anche vedere il contatto con gli ET come un mezzo concreto per fare un cambiamento evolutivo per tutta la razza umana del pianeta. Non avremo alternative, o si cambia con l'aiuto degli ET o per il pianeta non ci saranno speranze future! Centro R.
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